Dimenticare un amore? Ecco come, in 10 mosse

Dimenticare un amore? Ecco come, in 10 mosse

 

 

“Lui mi ha lasciata per un’altra, una più bella, più giovane, spero più stronza, così magari pareggerà i conti e gliela farà pagare, anche per me.

L’unica cosa che posso fare, arrivata a questo punto, è mettermi il cuore in pace e convincermi che davvero è finita”.

Tratto da ‘Lasciami contare le stelle’.

 

La prima volta avevo 19 anni, era agosto e lui, il mio primo amore, era partito per il mare, dopo avermi spezzato il cuore. Lui al mare, e io in città, su un balcone deserto a spiare la notte, calda e inutile, con tutte quelle stelle, lontane e fredde. Una musica strappalacrime in sottofondo e la voglia di saltare giù dal balcone.

Poi ho realizzato: “ho 19 anni, il mondo in mano e se la smetto di piangere e passo oltre forse domani, tra un mese o un anno avrò un altro amore”.

“Ma nessuno sarà mai più come lui”, cantava dentro di me una vocina dispettosa.

E aveva torto, perché nella mia vita ci sono stati altri amori, ben più grandi, che mi hanno resa felice, mi hanno fatta volare e qualche volta anche precipitare a terra, ma che in ogni caso mi hanno fatta crescere e diventare la donna, risolta, che oggi sono ( o credo di essere).

C’è un modo per dimenticare qualcuno che amiamo e non ci corrisponde o un amore per cui non vale proprio la pena di disperarsi?
Ebbene sì, andare oltre si può. Basta volerlo davvero e mettere in pista alcune tattiche che funzionano, davvero.

Eccole, in 10 mosse:

 

  1. Vi siete lasciati e una separazione è una sorta di lutto, che va gestito. Pensare continuamente a lui con nostalgia, ripetersi ‘non posso vivere senza di te’ non aiuta. Anche perché, in realtà, sappiamo benissimo che in qualche modo la storia non funzionava. Allora concediamoci una possibilità. Decidiamo che ci meritiamo il massimo. ‘Accontentarci è un ripiego’. Ripetiamolo come fosse un mantra.
  2. Lui se n’è andato con un’altra. Intanto, evidentemente, è un traditore e chi tradisce, lo dice la scienza, ha la propensione a rifarlo. Il tradimento, sarebbe scritto nel Dna. La miglior vendetta? Lasciare il fedifrago alla nuova tapina e, finalmente, girare pagina
  3. Non andare a letto con lui. La tentazione è forte e potremmo anche riuscirci, ma a che pro? Per lui sarebbe un attimo di piacere e per noi una lenta agonia. Speriamo di riconquistarlo così? L’impresa è quasi titanica, meglio saperlo in partenza. Facciamoci un favore: risparmiamoci la caduta in picchiata, quasi inevitabile.
  4. Usciamo dalla spirale del dolore. Che ha sempre un suo schema perfetto. Alias, ci sono dei pensieri che fanno proprio lievitare il dolore, fateci caso, e noi, masochiste che non siamo altro, ci torniamo continuamente. Allora, ogni volta che si riaffacciano alla mente, distraiamoci. Andiamo piuttosto a fare un giro in bici, anche se piove (che poi magari invece c’è anche il sole, e che cavolo, tutte a noi?), in pizzeria con le amiche, o in palestra. L’attività fisica mette anche in moto le endorfine, che ci fanno stare bene.
  5. Scordiamoci che lui è il deus ex machina, unico e irripetibile. Al mondo siamo più o meno sei miliardi di persone, ma vi pare logico pensare che come lui non ci sia nessun altro? Il calcolo delle probabilità garantisce che abbiamo torto marcio. E allora diamoci un’altra chance. Per esperienza, ho constatato, che non c’è limite al meglio.
  6. Il dolore assorbe le nostre energie fisiche e mentali: ricarichiamoci. Con un integratore a base di rodiola, ad esempio, che ci fa stare subito meglio e colora la vita di rosa. E con un viaggio, una gita al mare, a guardare le nuvole in viaggio, a scoprire i nuovi fiori che nascono, l’incanto della prima neve, dell’estate sulla pelle, di un tramonto, di una stella che cade. Di un mondo bellissimo e tutto nostro: che ha sempre qualche nuova sorpresa in serbo per noi.
  7. Stressate le amiche. Che, in quanto amiche, capiranno. Lamentiamoci, piangiamo, confidiamoci. ‘Ci vorrebbe un amico’ diceva Venditti, e aveva ragione. Con un’amica è meglio. Lamentarsi insieme dei maschi non ha prezzo!
  8. Rispolveriamo la minigonna. E la nostra capacità di sedurre. Così, anche solo per gioco. Perché ce lo eravamo dimenticato, e perché la nostra autostima ne ha bisogno. Vedere negli occhi di un altro che siamo belle e desiderabili è euforizzante e serve a darci la carica che non abbiamo
  9. Evitiamo di chiamarlo al telefono. Può succedere, quando butta male. ‘Sentire almeno la sua voce’ è una tentazione fortissima: ma letale. Come spargere sale su una ferita. Per la serie va bene essere masochiste, ma quando è troppo è troppo
  10. Godiamoci l’idea di un periodo da single. Può essere divertente. Rinnoviamoci, cambiamo look e parrucchiere, regaliamoci un vestito nuovo, un viaggio con un’amica come da adolescenti, anche solo per fare le cretine. Il mio amico Gino, in una giornata buia, mentre piangevo come una cretina, mi propose: “adesso facciamo un rito voodoo”. Ricordo che fece una specie di fantoccio con degli stracci. Lo cosparse di alcol. “Questo è lui e adesso gli diamo fuoco”, mi disse. Detto fatto. Cinque minuti dopo stavamo cercando il modo di spegnere un principio d’incendio. La sua scrivania porta ancora i segni di quell’idea geniale. Io il ricordo delle risate di quel pomeriggio, quando dal pianto sono passata al riso. E’ stato in quel momento, adesso lo so, che ho capito che stavo tornando a vivere.

 

 

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