C’è bisogno di incanto, per sentire la vita a fior di pelle

C’è bisogno di incanto, per sentire la vita a fior di pelle

“In mezzo al giardino c’è un ciliegio. Fino a qualche mese fa sembrava un albero secco, grigio e spento, morto. Poi si è ricoperto di gemme e foglie nuove, quindi è arrivata la nuvola vaporosa dei fiori, che adesso hanno lasciato il posto ai frutti, purtroppo ancora un po’ verdi. C’è bisogno di bellezza e poesia per assaporare la vita, c’è bisogno di musica”. Tratto da Il volo dei cuori sospesi (dal 6 settembre in libreria – 11… Il cuore svalvola!)

Sì c’è bisogno di bellezza e poesia, c’è bisogno di incanto. Perchè senza questo il cuore appassisce, si secca, come un fiore chiuso in un libro. C’è qualcosa che mi fa male, quando cammino per le strade del mondo. E’ vedere la gente che cammina guardando per terra, perchè forse non ricorda più quanto è bello e immenso il cielo. E’ scoprire che i bambini giocano con l’ipad e si sono dimenticati quanto è bello seguire il volo di un aquilone. E’ vedere che stiamo perdendo l’abitudine di abbracciarci. L’incanto, per me, è accorgermi di tutto quello che mi gira intorno, un paguro che cammina svelto, per poi nascondersi nella chiocciola della casa che si porta sulla schiena. E’ chiudere il computer e dire: “ chi se ne frega, adesso, vado a guardare la luce del tramonto così che e gli ultimi raggi di sole mi si impiglino negli occhi”, perché questo momento perfetto , non tornerà. E’ andare a caccia di draghi con mio nipote, tirare i sassi nel lago e giocare a chi fa il ‘gluk’ più grande. Stare attenta a non pestare le margherite, catturare le gocce di pioggia con la lingua e sentire che le lacrime degli angeli sono dolci e non salate, come le nostre. Fare ancora i disegni a matita anche se ormai sono grande. Scoprire l’amore anche nelle piccole cose, quelle che in teoria a molti fanno ribrezzo e che invece sono una meraviglia, Un miracolo. Come questa cavalletta, con le zampette, verdi, che possono scattare e portarla a un passo dal cielo. Gli occhi grandi e sfaccettati, si ripara dal caldo, all’ombra della corolla di un fiore. Sì c’è bisogno di guardare il mondo con occhi bambini, di rimanere a bocca aperta, come fece la mia mamma, che addirittura un’ape le punse la lingua. C’è bisogno di ringraziare, di non guardare al male, ma a tutto il bene, tutto il bello, l’incanto che c’è intorno. La musica di una canzone lontana, il frinire delle cicale d’estate, il sole che scalda la pelle, il vento tra i capelli, le stelle che bucano il cielo lasciando vedere la luce dell’universo …

Meglio sentire tutto, anche troppo, che non sentire più niente …

 

 

 

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