Voglia di leggerezza

mercoledì, febbraio 28, 2018 0 , , , , Permalink 0

Voglia di leggerezza

 

Si avvicina la primavera … le cingallegre cantano la loro gioia per il freddo che se ne va, e anche io decido di festeggiare ascoltando musica.

La radio manda la voce magica di Noemi:

 

“Sono un peso per me stessa / sono un vuoto a perdere / Sono diventata grande senza / neanche accorgermene / e ora sono qui che guardo / che mi guardo crescere / la mia cellulite le mie nuove / consapevolezze”.

 

Parliamone … vuoto a perdere? E’ proprio il titolo della canzone, ma come le è venuto?

 

E io penso alle immagini che tra poco ci sciorineranno i giornali e che mostreranno le miserie delle celebrities. Come non ricordare ad esempio il lato B di Kim Kardashian cui non servivano neppure i classici circolini rossi per evidenziare una moquettatura di chili (non etti!) di cellulite?

E i commenti al vetriolo sul web : “Se ce l’ha pure lei allora Dio esiste!”

 

Divento sempre nera di rabbia quando leggo certe cose.

Ma la solidarietà femminile dove sta? Non sarebbe meglio dire che questo tipo di articoli e di considerazioni sono spazzatura e che noi donne ci dissociamo da questo modo di considerarci?

 

Noi valiamo per ben altre cose.

 

Però … però è indubitabile a proposito della consapevolezza cui accenna Noemi, che quando ci guardiamo allo specchio e vediamo che le nostre cosce e il lato B sembrano il muro a buccia d’arancia di certe pizzerie tutto a bitorzoli, non siamo certo contente, ci sentiamo più insicure e ci viene voglia di murarci dietro un burka.

 

Io credo invece che l’atteggiamento debba essere diverso. E ribadisco, una volta per tutte, che non è piangendo tanto e tanto che riusciremo a perdere i liquidi in eccesso!!!

E allora coraggio a Kim e a tutte noi e bando a tutte le situazioni che mirano a farci sentire uno schifo.

Questa deve essere la prima regola.

 

Certo dobbiamo sapere che se esageriamo con il sale e i condimenti e stiamo stanziate 8 ore al giorno sul divano è evidente che non solo non stiamo combattendo la cellulite, ma ci stiamo anche facendo del male.

 

Il punto è anche questo, io combatto la cellulite, primo perché sono una combattente e non voglio dargliela vinta, voglio sentirmi bene nella mia pelle, e secondo, ma ben più importante, perché ne va anche del mio benessere.

Ci sono diversi stadi di cellulite da quella edematosa (la più facile da trattare, a quella fibrosa che fa sì che gli adipociti (ovvero le cellule del grasso) si ingrossino con un ristagno di tossine e ritenzione idrica. Ci ritroviamo con le gambe pesanti e che formicolano e il microcircolo in tilt.

 

E’ per questo che intervengo: per stare meglio, per farmi del bene, in tutti i sensi.

 

E lo faccio in modo naturale, dolce, ma estremamente efficace.

 

Mi rendo conto di essermi forse un po’ troppo dilungata per cui, onde non annoiarvi, rimando alla prossima puntata … che seguirà  a strettissimo giro di posta (prometto entro massimo due giorni) per tutti tutti i consigli furbi per dare un colpo di forbice decisiva a quella dannata edera a bitorzoli che si avvince intorno a noi e che ci strizza il microcircolo.

 

Per la serie : “cellulite non l’avrai vinta … vediamo chi di noi è più forte! “

 

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