Sono i radicali liberi a farci invecchiare non il tempo

Sono i radicali liberi a farci invecchiare non il tempo

 

Qualche anno fa, mio giglio Mattia, di nascosto, portò a scuola una mia foto in due pezzi per mostrarla ai suoi compagni. Quella foto gli piaceva molto, alle mie spalle c’era il mare, io avevo il capo chino, il viso nascosto dai capelli. Tutto sommato, nonostante le 40 primavere, non ero niente male.
Detto fatto Mattia, al ritorno da scuola, mi restituì la foto e mi disse, alla lettera: “Sai, i miei amici pensavano avessi preso la foto da un giornale, non credevano fossi tu”. Mi guardò per bene e poi buttò là : “Sai mamma, a te è la faccia che ti frega”.

La frase è passata alla storia. I bambini sono la bocca della verità.

La battuta mi fa ancora ridere, però è rimasta come un punto fermo nella mia vita.

“A te è la faccia che ti frega”.

Nessuno mai era stato così franco.

Fu allora che capii che stavo invecchiando.

Mi guardai allo specchio, critica, e per la prima volta scoprii che cominciavo a non somigliarmi più.

In effetti, quando mi ritraevano in primo piano tra me e me dicevo : “ma che sono io quella???”

Mi raccontavo che non stavo invecchiando, ma che le mie, semmai, erano rughe d’espressione!

Sta di fatto che cominciai a pensare seriamente che dovevo correre ai ripari.

A questo aggiungete il fatto che quel bel tomo del mio ex aveva pensato bene di mollarmi per una ragazzina brasiliana che aveva la metà dei miei anni. Ed ecco il quadro desolante che mi destabilizzava e non poco.

Avevo quarant’anni e mi sentivo vecchia e decrepita, una donna sul viale del tramonto.

Ma quanto ero scema? Adesso che di primavere ne ho quasi sessanta in realtà non credo affatto che la festa sia finita, anzi!

Ho capito che noi non siamo belle perché siamo onnipotenti, al contrario, siamo belle perché siamo fragili, perché ci trema il cuore e abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di rassicurazione e d’amore.

Siamo belle perché non ci arrendiamo mai, nemmeno quando il gioco si fa duro.

La sto tirando troppo lunga. Vorrei solo dirvi che non tutto il male viene per nuocere e che fu proprio quando avevo quarant’anni che conobbi la mia amica per la pelle (in tutti i sensi!): la papaya fermentata.

Lessi su un giornale che Stefano Gabbana, Jean Alesi, Sharon Stone e Madonna non potevano più farne a meno.

Il motivo? Semplicissimo: la papaya fermentata è un potentissimo antiossidante tanto che studi di laboratorio hanno dimostrato che il 98% dei radicali liberi possono essere neutralizzati dal regolare consumo di papaya fermentata.

E sto parlando di radicali liberi, vale a dire i veri responsabili del nostro invecchiamento. Sono loro a renderci decrepite, non il tempo che passa.

Dovete sapere che i radicali liberi sono molecole di ossigeno che hanno perso un elettrone. Per tentare di ‘guarire’ allora vanno nel derma (che costituisce il 90% dello spessore della pelle e dove si trovano collagene ed elastina che donano compattezza alla pelle) e fanno scempio delle proteine del collagene sottraendo loro l’elettrone di cui sono carenti. Per mutazione chimica allora le molecole del collagene diventano rigide e si consumano, dando vita a delle microlesioni che portano alla perdita di turgore cutaneo e alla nascita delle rughe.

Ora, noi possiamo anche credere di poter risolvere il tutto con una buona crema, ma questa è una pia illusione!

Questo processo si origina nel cuore delle cellule ed è lì che dobbiamo agire mentre le creme, purtroppo, non possono passare la barriera cutanea per cui si fermano in superficie. Punto e basta, vi piaccia o no questa è l’amara verità: se volete davvero combattere lo stress ossidativo delle cellule (il primo responsabile dell’invecchiamento cutaneo) dovete intervenire dall’interno, non c’è un altro sistema.

Ecco perché papaya è preziosa.

Pensate che uno studio del 2013 condotto da ricercatori francesi, ha dimostrato che la papaya carica fermentata riduce in modo significativo la distruzione delle cellule operata dai radicali liberi.

E non è tutto, un altro studio condotto dall’Università di Kyushu in Giappone ha evidenziato le straordinarie capacità di rinforzare il sistema immunitario. In più grazie alle vitamine A, C ed E e alla presenza di potassio papaya combatte la stanchezza e svolge un’azione drenante contrastando ritenzione idrica e cellulite.

Dulcis in fundo i ricercatori del ReGenera Research Group di Milano hanno provato che la papaya fermentata alza i livelli di immunoglobuline A, gli anticorpi che difendono il corpo dalle infezioni.

 

In definitiva ecco cosa può fare papaya per noi:

 

  • È un potente anti-aging perché tutela le cellule dell’organismo dallo stress ossidativo e dai radicali liberi
  • Rafforza il sistema immunitario
  • Combatte tutti gli stati infiammatori
  • Purifica il corpo dalle tossine
  • Favorisce la digestione perché è ricchissima di enzimi proteolitici
  • Ci protegge dalle radiazioni ( studio condotto dal Centro Medico Ebraico di Gerusalemme)
  • Previene il diabete (studio pubblicato su Preventive Medicine nel 2012)
  • Dona energia
  • Allevia il lavoro del fegato
  • Riduce la produzione di Metaboliti cioè le sostanze che rallentano il transito intestinale
  • Protegge dal rischio di malattie cardiovascolari e degenerative perché ricchissima di flavonoidi che tra l’altro favoriscono la circolazione del sangue migliorando il microcircolo
  • Fa benissimo a unghie e capelli!

 

Insomma, per concludere, da quella dannata foto sono passati più di vent’anni e io a chinare la testa e a nascondere il viso non ci pendo proprio.

Certo, non sono una ragazzina, e non intendo mentire sui miei anni. Sono anni fragili ma bellissimi, come frutti maturi e succosi, da gustare a pieno.

 

Io non credo serva fare un patto con il diavolo per rimanere in forma e stare bene, ma con la natura sì, quella madre benevola che ha messo a nostra disposizione tutto quanto ci può servire a ancora di più.

Basta avere voglia di farlo.

 

Diceva Madre Teresa di Calcutta: “Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te” e io ho preso il consiglio alla lettera.

Buona vita a tutti!

 

 

 

 

 

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