La bellezza è negli occhi di chi guarda
“Io sembro la brutta copia di Rebecca, la mia gemella. Lei è una forza della natura. Io, al contrario, sogno cose tranquille. Tra le due lei ha sempre pensato di potere tutto, non c’è niente che riesca a fermarla, io invece ho un senso spropositato dei miei limiti” Tratto da Il volo dei cuori sospesi in libreria dal 6 settembre (-15!!!).
Tanto vale ammetterlo: io, come Ariele, una delle protagoniste del mio nuovo libro, mi sono sempre trovata bruttina. Sarà che da piccola ero secca secca, con un covo di capelli ricci sulla testa che sembrava un nido di sterpi, sarà che portavo nel cuore quella che, studiando psicologia, ho capito essere ‘la ferita dei non amati (e qui ci sarebbe da aprire un enorme capitolo), sta di fatto che non mi sono mai piaciuta. Mi chiamavano quattr’occhi, Pippi Calzelunghe e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente anche io non sono stata tenera con me.
Normalmente abbiamo gli occhi in cima alla testa e i miei si sono convinti che questo era un buon motivo per guardarmi dall’alto in basso, con un certo biasimo.
Io sono scura di pelle, capelli e occhi e guardavo mia sorella, alta, bionda, bellissima e pensavo: “le dee dei doni hanno dato la bellezza a lei, vabbè, cercherò almeno di essere simpatica”.
Invece rimanevo in un angolo, colpa della mia insicurezza, nascondevo il viso dietro i capelli, gli occhi dietro gli occhiali, siccome avevo molto seno, troppo seno, e tutti mi chiamavano “Pirelli”, giravo sempre con le braccia conserte, vestivo abiti informi, portavo le gonne lunghe e gli stivali estivi anche in agosto per nascondere le gambe (lo giuro).
E la sapete la cosa incredibile? Mi vedevo talmente insignificante che anche gli altri si erano convinti che lo fossi. Poi un giorno il mio ex mi disse: “Fermati a guardare le persone che passano e confrontale con te, vedrai che sei proprio bella, se rapportata alla media”.
E così ho fatto. Non era una gara, badate bene, solo la ricerca di un sano principio di realtà.
Trovavo stupidi quelli che valutavano le persone in base al loro aspetto fisico e io avevo fatto di peggio, questo è stato l’errore madornale.
Allora ho imparato a fregarmene delle caviglie sottili e delle tette grosse, a indossare anche le minigonne o le magliette attillate, a guardarmi con gli occhi dell’amore, di chi non critica ma sostiene. E finalmente ho capito: la vera bellezza è negli occhi di chi guarda … ho dovuto imparare ad amarmi, per vedermi senza più giudicarmi!
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